Young Sherlock Holmes - 03 Ghiaccio sporco by Andrew Lane

autore:Andrew Lane
La lingua: ita
Format: azw3, mobi
Tags: detective, delitti, rapimento, mistero, astuzia, investigatore, Ragazzi, omicidio, giallo, letteratura, Russia, Sherlock Holmes
editore: De Agostini Libri
pubblicato: 2013-03-05T23:00:00+00:00

CAPITOLO NOVE

La rivelazione di Mycroft li lasciò ammutoliti.

«Stai per andare a Mosca?» chiese Sherlock, sconvolto. «Tu? In Russia?»

«Temo proprio di sì» replicò Mycroft.

«Ma se ti vengono le vertigini quando vai a nord di Oxford Street!»

Mycroft sorrise, ma era uno di quei sorrisi in cui l’ironia era soltanto una patina per mascherare un dolore più profondo. «Il fatto che io non voglia andare in Russia non ha importanza. Dovrei andare. Devo andare. Se per me sarà spiacevole è irrilevante.»

«Non capisco» protestò Sherlock.

«Io sì» annuì Amyus Crowe, con un cenno del capo. «Come potete aspettarvi che i vostri subordinati si fidino di voi, che obbediscano ai vostri ordini, se pensano che li abbandonerete non appena finiscono nei guai?»

«Questo è esattamente il punto. I miei agenti sparsi per il mondo devono sapere che non sono un semplice superiore timoroso delle bufere. Quando arrivano le tempeste, e inevitabilmente arrivano, resto con loro sotto la pioggia.» Rabbrividì. «Per quanto possa essere sgradevole.»

«E poi sei curioso» azzardò Sherlock.

«Curioso?»

«Vuoi scoprire la verità. Vuoi sapere chi ha tentato di incastrarti per quell’omicidio, e cosa sta realmente accadendo con la vendita di quella terra.»

Mycroft scrollò le spalle. «Desidero scoprire come stanno realmente le cose, lo confesso. Non mi piace l’incertezza. È come un fastidioso mal di denti.»

Dall’altra parte della sala, la famiglia che Sherlock aveva osservato con attenzione poco prima stava per alzarsi da tavola. Li esaminò per un istante. La madre stava controllando che i figli fossero puliti e in ordine, mentre il padre si limitava a guardare. Stavano per andare a visitare i monumenti di Londra o a trovare i parenti? Forse avevano fatto una sosta a Londra ma erano diretti altrove, e si stavano dirigendo in una delle stazioni principali a prendere il treno. Quali che fossero i loro piani, Sherlock provò una fitta di gelosia. Non riusciva a ricordare un solo momento in cui la sua famiglia fosse stata così: normale, unita. Suo padre era sempre via in qualche missione militare, sua madre confinata a letto, e non c’era mai stata una volta in cui si erano seduti tutti insieme attorno a un tavolo, come... una vera famiglia.

«Quindi non ti vedrò per un po’, proprio come non vedrò nostro padre» sussurrò.

«A meno che tu non venga con me.»

Per la seconda volta, nel giro di pochi minuti, Sherlock rimase muto per la sorpresa. «Io?» strillò alla fine. «Vengo con te? In Russia?»

Mycroft stava osservando i resti della colazione nel piatto con espressione vogliosa. «Forse potreste spiegarglielo voi» mormorò a Crowe. «Penso di essere stato troppo sbrigativo.»

«Ehm, nemmeno io sono sicuro di aver capito» puntualizzò Crowe in tono severo. «Forse dovreste spiegarvi meglio con entrambi.»

«Oh, va bene. Sherlock è stato già coinvolto in questa storia. Se parto per la Russia, il modo migliore per distogliermi e farmi tornare indietro, o addirittura impedirmi di partire, è minacciare mio fratello. Se lo rapissero, diciamo, e mi recapitassero un pezzo del suo orecchio o del mignolo in un pacchetto, ovviamente non potrei più indagare su questa storia. Devo assicurarmi che Sherlock sia assolutamente al sicuro, e quindi verrà con me: è l’unico modo.

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